Ferrara (M5S): “Migranti, hub in Paesi terzi per accelerare su domande d’asilo. Sovranisti alla Le Pen o europeisti alla Juncker? All’Ue serve una ‘terza via’”

ferraralaura220519di Mario Meliadò - Partecipata iniziativa reggina per il Movimento Cinquestelle: accanto all'unica europarlamentare calabrese uscente, la ricandidata Laura Ferrara, i candidati pentastellati pugliesi Mario Furore e Alberto De Giglio, i deputati calabresi Dalila Nesci e Federica Dieni e la consigliera comunale ed ex candidata alla sindacatura a Villa San Giovanni Milena Gioè.

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Laura Ferrara, intanto il "Sole-24Ore" la piazza al secondo posto in assoluto per produttività tra i parlamentari europei, coi suoi 13 progetti di relazione. Bel riconoscimento per chi si ripropone per Strasburgo, no?
«Senz'altro una grande soddisfazione, un riconoscimento guardando ai fatti. Che è poi ciò che io sempre dico ai cittadino: guardate i fatti!, non lasciatevi ammaliare dalle proposte che durante la campagna elettorale arrivano da tutte le parti... Bisogna guardare al futuro, però guardando anche al passato, a ciò che è stato fatto e si può misurare, pesare la credibilità di una proposta. Sono stati cinque anni di lavoro intensi, in cui abbiamo anche ottenuto dei bei risultati».

Unica calabrese dell'intera pattuglia italiana a Strasburgo: e stavolta, come andrà?
«Mi auguro d'essere riconfermata, questo mi consentirebbe di continuare a impegnarmi per dar voce ai cittadini all'interno del Parlamento europeo. Qualora dovessi essere eletta, prometto di metterci la stessa passione, lo stesso impegno per tutelare i diritti dei cittadini e, in particolare, gli interessi del territorio italiano e calabrese».

Reggio Calabria alla fine non ha ospitato un hub proprio a causa della flessione nel numero degli sbarchi, ma la questione migranti resta "caldissima". E informa l'euroscontro elettorale, ma potrebbe perfino determinare la caduta o la sopravvivenza del governo Conte...
«In chiave europea, durante questi anni noi abbiamo lavorato tanto in questi anni per la riforma del sistema comune europeo d'asilo. Ciò che abbiamo sempre chiesto è una gestione europea dei flussi migratori, perché purtroppo abbiamo registrato come l'Italia sia stata lasciata sola in termini di oneri e responsabilità. Chiediamo dunque di andare a modificare quei regolamenti che, a oggi, non applicano l'articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell'Ue che prevede equa ripartizione delle responsabilità tra i Paesi europei nella gestione dell'immigrazione, emendare quindi radicalmente Dublino e una serie di regolamenti, dal regolamento Accoglienza al regolamento Qualifiche a quello Procedure a quello sull'Agenzia europea per il supporto ai singoli Stati membri nell'esame delle domande di protezione internazionale... insomma tutto il pacchetto di norme che regola i flussi migratori, già dovevamo metterci mano ma poi s'è creato uno stallo per via della posizione di alcuni singoli Stati membri. Ci auguriamo che a partire dalla prossima legislatura si raggiunga una diversa maturità politica: la mancanza di volontà s'è registrata non solo nei cosiddetti Paesi sovranisti, perché c'è stata anche molta ipocrisia nei cosiddetti Paesi europeisti che però, in concreto, non erano disposti a prendersi la propria quota di responsabilità».

Sì, ma Laura Ferrara è stata anche personalmente da Mimmo Lucano, e in tempi non sospetti, a testimoniargli la propria ammirazione per il "modello Riace"; epperò, oggi, in Italia di fatto nessun extracomunitario può arrivare da "regolare", per lavorare. Da pentastellati poi avete una posizione critica sugli arrivi indiscriminati: ma il "mercato" politico su questo non tenderà a premiare "l'originale", cioè la Lega?
«Se si vuol combattere contro trafficanti e scafisti occorre offrire un'alternativa legale all'immigrazione clandestina a chi è costretto a fuggire da guerre e miseria, quindi bisogna disciplinare gli arrivi in modo tale che chi ha diritto alla protezione internazionale, ad esempio, arrivi in via sicura e legale e senza necessariamente passare da Paesi di primo approdo come Italia e Grecia...»

S'era parlato d'estendere il modello dei corridoi umanitari, ma il tentativo è fallito sul nascere...
«Un'altra proposta interessante, benché giunta solo a fine legislatura, è quella delle piattaforme nei Paesi terzi: ad esempio, nei Balcani occidentali si potrebbero creare degli hub in cui si garantisce un'équipe formata da Ong, delegazioni dell'Ue presso i Paesi terzi, agenzie europee insomma un'expertise per garantire una valutazione immediata delle domande e permettere quindi di arrivare in maniera facile e sicura nel Paese Ue di destinazione».

Onorevole Ferrara, malgrado i dissidi con gli alleati e larghe preoccupazioni per la possibile "ondata" sovranista, in Italia il M5S continua a governare insieme alla Lega... Se avrete un buon risultato, lo ricondurrete all'apprezzamento del vostro operato di Governo? E se l'eurovoto vi penalizzasse, ne dedurrete d'essere stati "sfiduciati" dagli italiani?
«Per chi governa è sempre molto difficile raccogliere nell'immediatezza i frutti di un lavoro che richiederebbe molto più tempo: abbiamo il reddito di cittadinanza che è partito comunque da poco ma rappresenta un elemento di grande coerenza e di grande rispetto per i cittadini, anche perché era uno dei punti del nostro programma. Dopodiché potrei parlare anche del decreto Dignità, dello Spazzacorrotti, di "quota 100", dello Sbloccacantieri, del "Proteggi Italia"... I primi dati già ci danno ragione e fotografano una crescita dell'Italia anche superiore a quella tedesca e che ha contribuito a far uscire il nostro Paese dalla recessione. Poi, l'obiettivo è di continuare a garantire un Governo al nostro Paese, con tutte le difficoltà che caratterizzano il tandem con una forza politica molto diversa dalla nostra... Del resto il Movimento Cinquestelle da solo non aveva i numeri per governare: s'è assunto comunque la responsabilità di garantire un Governo ai cittadini e di mandare avanti un esecutivo perseguendo i punti programmatici fissati in un contratto».

Ma in una battuta, in chiave 26 maggio è sicuro che il problema è la conferma dei vari Jean Claude Juncker più di quanto lo sia la crescita delle varie Marine Le Pen?
«Noi vediamo un problema su entrambi i fronti, sia nei cosiddetti sovranisti, nazionalisti sia in coloro che si proclamano europeisti ma, ripeto, sono stati coloro che hanno imposto l'austerity e hanno portato avanti politiche europee profondamente distanti dalla tutela dei diritti sociali e fondamentali dei cittadini... Per questo stiamo cercando di configurarci come "terza via", per portare un cambiamento anche a livello europeo: di qui il nostro motto, "Continuare per cambiare"».

Tra i parlamentari e big pentastellati partecipanti all'iniziativa al Dlf, la deputata Federica Dieni.
Ed evidenzia, la Dieni, che «è importante sapere che questo è un voto per l'Europa, ma va anche a certificare il lavoro che è stato portato avanti in àmbito nazionale: un buon riscontro elettorale vorrebbe dire, ovviamente, che i cittadini stanno continuando a darci fiducia... un grande test di prova anche per la tenuta del Governo centrale, insomma. Noi in questi anni abbiamo lavorato per un'Europa più vicina ai cittadini, e in particolare a quelli meridionali: ricordiamo la battaglia intrapresa sull'olio d'oliva, o sulle arance che vogliamo siano italiane, e non più provenienti dal Marocco, a tutela della straordinaria agricoltura del nostro Paese. Con Laura Ferrara abbiamo anche denunciato il malfunzionamento dei nostri depuratori, e la Regione Calabria è stata anche messa in mora, sanzionata per questo e per il cattivo uso dei fondi comunitari. A livello europeo, la nostra intenzione però è pure di far cessare il business dell'immigrazione e di rendere plasticamente anche in questo modo un'Italia forte anche a livello europeo».

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