Sorgonà: "Reggio riparTiAmo...in fretta. Commercianti aspettano risposte"

Lo scorso 25 maggio è scaduto il termine per la presentazione delle domande al Comune di Reggio Calabria in relazione alla 'Manifestazione di interesse per installazione di sedie e tavolini su suolo pubblico'. Il bando interessa da vicino il progetto 'Reggio riparTiAmo', lanciato nelle scorse settimane dal Comitato Spinoza. Si tratta di un'iniziativa ideata per promuovere la fruizione sicura degli spazi pubblici all'aperto da utilizzare come estensione dei locali commerciali come bar e ristoranti.

Sasha Sorgonà, ideatore di Spinoza, si rivolge agli uffici dell'amministrazione comunale chiedendo tempi rapidi per la risposte da inviare alle attività ristorative che hanno fatto richiesta di concessione del suolo pubblico.

"La possibilità di spostare all'esterno la somministrazione di alimenti e bevande attraverso la concessione del suolo pubblico è una bella e doverosa idea che, se concessa tardi, purtroppo rischia di non servire a nulla.

Le misure inefficaci proposte dal Governo -sottolinea Sorgonà- hanno rappresentato la prima mazzata verso imprenditori e commercianti, già alle prese con il disastro economico causato dall'emergenza Covid-19. Adesso più che mai si avverte la necessità di snellire le maglie della burocrazia, in troppe circostanze elefantìaca nel dare risposte ai cittadini".

Il Comitato Spinoza, rappresentato dal presidente Sasha Sorgonà, aveva incontrato il sindaco Falcomatà lo scorso 14 maggio. L'illustrazione del progetto "Reggio, riparTiAmo" il tema dell'incontro che ha visto l'amministrazione comunale condividere l'iniziativa lanciata da Spinoza.

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"Il confronto con le istituzioni prosegue in maniera del tutto cordiale e collaborativa. Anche negli ultimi giorni -spiega il presidente dei Giovani di Confcommercio Rc- mi sono fatto portavoce con l'amministrazione comunale delle necessità impellenti degli imprenditori reggini. Mi è stato assicurato che in tempi brevi arriveranno le risposte in relazione alle domande presentate per la concessione del suolo pubblico.

Non possiamo 'ingolfare' la macchina burocratica altrimenti è elevata la possibilità di chiusura definitiva per molte imprese. In questo modo si manderebbero in frantumi sogni degli imprenditori e i progetti di famiglie che rischiano di rimanere senza lavoro".