Vincenzo Maria Romeo, direttore di un’associazione che gestisce Sprar. E “volto nuovo” della Lega a Reggio Calabria

Romeo Vincenzo Mariadi Mario Meliadò - Chi l'avrebbe mai detto. Il professor Vincenzo Maria Romeo, già un passato politico nel centrosinistra nell'alveo ambientalista dei Verdi, ha avuto più di un incarico cui assolvere proprio da parte delle prima amate sponde del centrosinistra. L'ultimo, davvero significativo dal punto di vista della centralità ma anche della delicatezza del compito, quale direttore dell'associazione "Inside", la gestione degli scavi ipogei di Piazza Italia. Ma in precedenza, in relazione al delicato compito professionale di psichiatra, invece, la gestione di due progetti Sprar: qualcosa di profondamente legato al suo ruolo professionale, ma naturalmente anche alle grandi difficoltà e al necessariamente altrettanto elevato supporto che spesso si rende necessario per chi fugge da drammi, guerre, carestie e si sottopone a viaggi spesso ad altissimo quoziente di drammaticità per le condizioni in cui si svolgono e spesso per le vittime di cui sono costellati.

La novità è che Vincenzo Maria Romeo da poche ore – pur avendo un blog personale in cui a lungo si è soffermato sulle questioni della psicologia etnica, collegate appunto alle specificità delle singole etnie ma anche dei gruppi in relazione proprio alle difficoltà e alle sofferenze sopportate insieme naturalmente ai cybernauti che hanno voluto frequentare il suo weblog – è il coordinatore del gruppo di coordinamento cittadino per Reggio Calabria della Lega. Una dicotomia che sembra apparentemente sul filo dell'incompatibilità, considerate oltretutto le ben note posizioni del leader nazionale leghista e ministro degli Interni, il vice premier Matteo Salvini, a proposito della gestione degli immigrati. Tra l'altro c'è una contraddizione tra lo stesso ente che ha assegnato all'associazione di cui Romeo è direttore ("Inside") la gestione degli scavi ipogei e, invece, il modo in cui il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà da sempre considera gli immigrati, cioè come una risorsa strategica per consentire il ripopolamento di numerosi centri dell'interno, come d'altro canto si è puntualmente verificato specialmente sulla fascia ionica, da Riace fino a Camini, da Stignano fino a Caulonia. E, per ironia della sorte, è proprio nella fascia ionica, in Comuni come Bianco, che ha sede per la maggior parte l'opera di questi centri Sprar, uno in particolare dedicato alla delicata gestione di soggetti con disabilità .

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Eppure il professor Vincenzo Maria Romeo non ha certamente avuto poche occasioni per rapportarsi con persone provenienti da Paesi diversi dall'Italia, anzi, con discenti provenienti da Paesi diversi dall'Italia. E sì, perché il professor Romeo con gli stranieri, almeno per una porzione del suo reddito, ci campa, visto che è uno dei docenti dell'Università per stranieri di Reggio Calabria, l'Unistrada, retta dal professor Salvatore Berlingò, la seconda più significativa università di questo tipo dopo quella di Perugia. Davvero curioso che ci sia stata questa svolta nel suo percorso e nella sua considerazione, a quanto sembrerebbe dalle scelte politiche appena intraprese, nel rapporto verso coloro i quali da Paesi differenti arrivano nel nostro.

Peraltro, l'Università per Stranieri non è l'unico ente con cui collabora, visto che da molti anni Vincenzo Maria Romeo è anche psichiatra in forza al Cereso, una delle più significative realtà cittadine nel contrasto alle dipendenze.

Non c'è che dire, per alcuni versi, quella a cui siamo davanti è una sorta di inversione a U che forse dovrebbe fare riflettere il protagonista. Forse dovrebbe fare riflettere elettori presenti, passati e futuri. Forse, però, dovrebbe fare riflettere anche alcuni enti a fronte di alcuni incarichi che indubbiamente richiedono coerenza tra fatti e parole.