Anziana uccisa a forza di botte, rapinatori seriali cercavano i suoi risparmi

ccCercavano una somma di 47mila euro. Risparmi che Maria Ficara, l'anziana di 88anni brutalmente uccisa a forza di botte lo scorso ottobre nella sua camera da letto, aveva nascosto bene in un angolo della casa e che i rapinatori non sono riusciti a trovare. Dopo alcuni mesi di indagine, i tre malviventi sono caduti nella rete investigativa della Squadra mobile che ha raccolto importanti elementi di colpevolezza nei confronti Massimo Berlingeri, Patrizia Caristo e Benito Alessandro Bevilacqua, destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare per rapina e omicidio preterintenzionale emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria.
I dettagli dell'operazione denominata "Malanova" sono stati illustrati nella sala Calipari della Questura di Reggio Calabria dal procuratore vicario Gaetano Paci, dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni, dal questore Raffaele Grassi, dal capo della Squadra mobile reggina Francesco Rattà e dal dirigente della Sezione omicidi Sandra Manfrè.
Un incrocio di dati restituiti dalle immagini di video sorveglianza e dalle intercettazioni telefoniche ambientali hanno portato all'individuazione dei colpevoli. Come spiegato dal dirigente della Squadra mobile Rattà, grazie al sistema di videosorveglianza presente nelle zone circostanti il condominio dove è avvenuto l'omicidio, gli investigatori hanno potuto appurare come l'anziana donna, già vittima di altri furti in passato, nel pomeriggio di sabato 21 ottobre sia stata pedinata da due auto.

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Nello specifico, una Fiat 500 e una Fiat Multipla hanno seguito passo dopo passo gli spostamenti della donna, nel tragitto tra la chiesa e l'abitazione della vittima. Altri elementi di colpevolezza sono emersi dalle intercettazioni telefoniche e ambientali. In particolare, come sottolineato in conferenza stampa, gli investigatori sono riusciti a captare una conversazione in auto, che "in maniera inequivocabile ha confermato la partecipazione" dei due uomini alla rapina e all'omicidio della donna. A supporto delle indagini, anche le segnalazioni di alcuni cittadini. Un aspetto che il procuratore Paci ha voluto evidenziare: "In questa vicenda – ha affermato – è scatta una solidarietà sociale. La comunità ha reagito e questa rappresenta un dato rilevante. La collaborazione dei cittadini è molto importante anche nell'ambito della microcriminalità, che in fatti come questi può diventare macro".
Erano sempre persone anziane le vittime prescelte dai rapinatori seriali, i quali ne studiavano le abitudini quotidiane per mettere a segno i loro colpi. Furti e rapine che, in questi mesi, sono stati sventati grazie all'attività di prevenzione sul territorio da parte della squadra Volanti, che ha portato i malfattori a rinunciare, in alcuni casi, a portare a termine le loro intenzioni.
All'incontro con i giornalisti hanno preso parte anche i familiari della donna uccisa, ai quali il questore Grassi e gli altri intervenuti hanno espresso massima vicinanza.
Momenti concitati hanno invece caratterizzato il momento dell'uscita degli arrestati, con i sodali delle persone coinvolte che all'ingresso dell'edificio hanno inveito e aggredito gli agenti di polizia e i giornalisti, causando volontariamente tra l'altro il danneggiamento della telecamera di un operatore.