Cosenza, Fp Cgil e Cisl Fp: “Tutelare lavoratori casa di cura ‘Misasi’”

"Competenza, professionalità e dialogo sono le tre parole che hanno caratterizzato l'incontro tenutosi presso il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria tra le OOSS FP CGIL E CISL FP ed il nuovo Direttore Generale Bevere, appena insediatosi, affiancato dalla dott.ssa Fratto, già Direttore Generale f.f. in carica.
Questi sindacati hanno chiesto di essere convocati perché ai dipendenti della casa di cura Misasi è giunta una comunicazione, da parte della Società San Bartolo srl che gestisce la struttura. La società vuole applicare dal primo luglio un contratto non siglato dalle organizzazioni rappresentative di categoria, che non avrebbe garantito lo stesso trattamento del contratto AIOP, con l'unico obiettivo di aumentare i profitti personali del datore di lavoro.

Ancora una volta si stanno chiedendo sacrifici ai lavoratori, che hanno già subito per cinque anni l'applicazione di un contratto di prossimità, appoggiato da sindacati di comodo, peggiorativo dei livelli economico e normativo, dopo avere accettato un concordato preventivo che prevede il congelamento di cospicui compensi arretrati.

E ora, al termine di cinque anni di sacrifici, la proprietà propone unilateralmente l'applicazione di un contratto pirata, mentre è in corso l'emergenza COVID.
La società è rimasta ferma sulle sue posizioni malgrado alcune note dell'ASP di Cosenza e della Regione Calabria, in cui si afferma espressamente quale tipologia di contrattazione collettiva si debba applicare nelle strutture sanitarie e socio sanitarie accreditate, ponendo un secco divieto al dumping contrattuale.
Da qui la richiesta di incontro inoltrata al Dipartimento Tutela della Salute, che ha convocato le Organizzazioni Sindacali per martedì 30 giugno. I dirigenti delle due sigle sindacali vengono ricevuti, accompagnati dal personale della DIGOS, sempre disponibile a farsi carico delle problematiche che investono il mondo del lavoro, mentre si svolge il sit in dei lavoratori dinanzi la Cittadella Regionale, conformemente alle regole imposte dall'emergenza COVID.

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"Nell'incontro vengono ribaditi gli elementi sui quali si fonda l'illegittimità dell'applicazione del contratto ANPIT CISAL, difforme da quanto viene disciplinato nel regolamento attuativo della legge 24/2008. Per i sindacati ci sarebbero tutte le condizioni per chiedere la sospensione dell'accreditamento fino alla revoca.
L'accordo finale prevede l'impegno di un adeguato approfondimento attraverso gli uffici competenti, anche relativamente alle procedure previste dalla normativa vigente di settore. In attesa di nuove determinazioni, viene inviata alla società San Bartolo una nota, nella quale si chiede di sospendere l'applicazione del nuovo contratto che sarebbe dovuto partire il 1 luglio.
Siamo fiduciosi che questo primo atto messo in campo dal nuovo direttore generale possa essere l'inizio di una maggiore attenzione e controllo sulle strutture private accreditate, dopo anni di richieste e lotte dei sindacati e dei lavoratori che mirano al rispetto dei loro diritti, a un equilibrio pubblico/privato in termini di qualità ed efficienza, ad una organizzazione del personale per garantire un diritto alla salute anche ai cittadini calabresi.

L'applicazione del contratto AIOP a tutte le strutture del sistema pubblico su scala nazionale porrebbe fine alla disparità di trattamento fra operatori che svolgono le stesse funzioni nel pubblico e nel privato. È incredibile che, mentre stiamo per raggiungere questo obiettivo al tavolo nazionale, nella nostra Regione si cerca di tornare indietro sulle spalle dei lavoratori.

Lo affermano, in una nota congiunta, la segretaria generale della FP CGIL Cosenza, Teodora Gagliardi, e il segretario della CISL FP Cosenza, Pierpaolo Lanciano.