Cultura, Verri: "Fare venire turisti al Sud, è vera miniera"

Mi sembra che Cosenza da molti decenni si sia messa sulla strada per diventare una citta' importante per la cultura nazionale". Lo ha detto Paolo Verri, direttore del comitato Matera 2019 nel corso del workshop sul tema "Il Valore della cultura. Centri urbani e sviluppo sostenibile" promosso dalla Fondazione Giuliani a Villa Rendano, un luogo che rappresenta, ha detto Verri, "l'emblema di una rinascita che e' gia' in corso".

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Nel corso dell'incontro, introdotto da Anna Martina nell'ambito di un progetto piu' ampio denominato "La citta' al Centro" finalizzato allo sviluppo del centro storico e a cui hanno preso parte istituzioni, rappresentanti delle associazioni e cittadini, Verri ha sostenuto che "il tema dei centri storici e' attuale. E' come se Cosenza - ha spiegato - avesse un enorme quartiere periferico e, invece, e' il quartiere attorno al quale e' nata. Riportare il centro storico al centro della dimensione urbana e' elemento identitario assolutamente ineludibile. Credo bisogna pero' guardare con ottimismo al nuovo: si tratta cioe' non di recuperare quanto c'era, ma soprattutto mettere quanto non c'e' ancora, farlo diventare un contenitore straordinario di forte innovazione sociale, culturale, economica". "In Italia - ha aggiunto Verri - c'e' tantissimo spazio per citta' nuove al Sud che si candidano ad allargare ancora di piu' i percorsi. L'unico modo per attrarre investimenti, risorse, talenti, turisti da tutto il mondo, sapendo che l'Italia e' il paese piu' desiderato, non e' concentrarli a Milano, Roma, Bologna, Firenze e Venezia, ma farli venire al Sud che e' vera miniera. Bisogna anche allontanare il pensiero di chi abita nel meridione di essere totalmente autoreferenziale, di pensare da un lato che del sud non se ne frega niente nessuno e dall'altra che si vive bene cosi'. Io penso che bisogna molto contaminarsi, aprirsi. E' questa la vera sfida". "Le ricette - ha concluso Verri - non esistono, esiste solo il lavoro duro, quotidiano al fianco delle istituzioni e dei cittadini. Le buone ricette si costruiscono sul posto, non vengono da fuori, si fanno con ingredienti locali, aiutando i soggetti a crescere, raccontando esperienze per vedere che le cose sono possibili, che il cambiamento urbano e' possibile, si puo' realizzare, e, normalmente e' frutto di una grande capacita' di governance. Quindi il lavoro che va fatto non e' un lavoro di contenuto, ma e' un lavoro di metodo".