"Arte inedita e Antichità ritrovata": inaugurata a Cetraro (Cs) mostra politematica

C'è un progetto scientifico frutto di un lavoro certosino di ricognizione dei beni culturali mobili e immobili alla base di "Arte inedita e Antichità ritrovata", mostra politematica inaugurata ieri sera al museo Civico di Cetraro.

Visitabile sino al 31 di agosto, ma, assicurano, sarà probabilmente prorogato sino a ottobre, il percorso espositivo si snoda tra gli androni e le sale di Palazzo Del Trono, il cui utilizzo -che si voleva fosse votato alla collocazione di uffici comunali- venne, attraverso l'intuizione dell'allora sindaco Giuseppe Aieta, invece destinato alla sede dell'attuale museo.

Lo ha ricordato proprio il vicesindaco Fabio Angilica, ieri, durante l'incontro moderato dalla giornalista Simona De Maria, che ha preceduto l'apertura della mostra: "pensare di realizzare all'interno di un palazzo gentilizio -ha affermato l'assessore alla cultura- un polo culturale ed affidarlo poi a giovani competenti e motivati che hanno avuto la capacità negli anni di costruire una rete di collaborazioni e maestranze ancorate al territorio è stata una scommessa vincente".

Dopo i saluti del soprintendente Abap per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone Mario Pagano che ha sottolineato l'importanza della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale e della concomitante urgenza di fondi da destinare alle istituzioni museali e allo sviluppo del turismo culturale, sono intervenuti il geoarcheologo Gioacchino Lena -che nel progetto ha collaborato alla studio sulla geologia del territorio attraverso e sui materiali lapidei utilizzati per le costruzioni - e i parroci don Luigi Gazzaneo e don Francesco Lauria.

Il curatore della mostra, Luigi Orsino, ha poi dichiarato come la mostra: "è la parte finale di un lungo e meticoloso lavoro di ricognizione dei beni culturali conservati a Cetraro, e che ci ha visto impegnati su più piani d'intervento. È questo un lavoro inedito, in cui è confluito il contributo scientifico di numerosi studiosi ed esperti professionisti.

L'allestimento realizzato rappresenta il contenitore di un patrimonio identitario che ci caratterizza e ci valorizza. Cetraro, nel progetto politico delineato da questa amministrazione così come da quella che l'ha preceduta, è stato sempre caratterizzato dalla iconica frase "la grande bellezza", quale simbolo di una ricchezza da custodire e promuovere. d'ora in poi possiamo anche dire: "Cetraro la bellezza della cultura o, meglio ancora, del nostro patrimonio culturale".

Spazio poi al project manager Francesco Palmieri che ha sottolineato l'importanza dell'idea innovativa alla base del progetto espositivo: "vicino alle giovani generazioni grazie a strumenti quali l'app o il QR code".

Mariangela Barbato, archeologa della Sabap-Cs, ha auspicato il prosieguo del lavoro sinergico venutosi a creare tra i diversi enti.

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Fabrizio Mollo, docente di archeologia delle province romane all'università di Messina, ha invece definito il museo dei Brettii e del mare quale: "icona del bello, in un luogo in cui la bellezza campeggia a tutte le latitudini".

Conclusioni affidate al consigliere regionale Giuseppe Aieta: "quando nella Cetraro della fine degli anni '80 si sentì l'esigenza fortissima di seppellire i tragici eventi che caratterizzarono quell'epoca, si pensò come primo atto di sdoganare l'area portuale che oggi è polo turistico innovativo e crocevia di culture. Ed è proprio sulla cultura, poi, che decidemmo di intervenire come amministratori. L'identità dei luoghi, così come l'idea di una bellezza universalmente riconosciuta e, dunque, facilmente individuabile, è stata il motore del nostro agire politico. Ardimentoso, forse, ma di cui oggi sono visibili i frutti. L'istituzione di questo museo nel cuore della città antica ha messo in campo alleanze preziose ancora oggi attive e simbolo di quelle buone prassi che è nostro dovere raccontare. Investire nella cultura è asse d'intervento che ripaga del lavoro di questi anni e sul quale investire anche negli anni a venire".

Infine l'annuncio della partenza a luglio dei seminari di approfondimento da parte dei docenti e degli esperti che hanno contribuito alla realizzazione del percorso espositivo. Si partirà con il professore Gioacchino Lena.

La mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle h 9,00 alle h 13,00 e dalle h 18,00 alle h 21,00. La domenica dalle 18,00 alle 21,00.