Corigliano Rossano, la linea di Promenzio: "Consumo zero, suolo e rigenerazione dei centri storici"

Da una parte, il consumo zero del suolo. Dall'altra, la rigenerazione urbana e la rifunzionalizzazione dei due centri storici. Rappresentano, entrambe, facce di quella stessa priorità, lo sviluppo eco-sostenibile della Città, che consideriamo bussola dell'azione di quel buon governo che da qui a poco, attraverso il sempre più crescente consenso alle nostre liste ed al nostro progetto, saremo in grado di offrire alla grande Corigliano Rossano.

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È quanto ha dichiarato Gino Promenzio, candidato a sindaco per la coalizione Civico e Pololare che nella giornata di ieri (mercoledì 22), tra i diversi appuntamenti elettorali che lo stanno portando ogni giorno in tutti quartieri dell'intero territorio comunale, da Apollinara a Zolfara, ha avuto modo di confrontarsi con l'importante capitale umano della Società Ecoross, nella zona industriale dell'area territoriale di Rossano.

Intrattenendosi con gli operai della Società, Promenzio ha condiviso con loro preoccupazioni e proposte sui temi della tutela dell'ambiente e dell'educazione ambientale, di questioni delicate come l'assistenza alle famiglie in presenza di soggetti autistici, della stessa educazione civica, così come del governo del randagismo e del progetto di rifunzionalizzazione del sito Enel.

Governo del piano spiaggia e ripensamento della stessa offerta balneare; rivitalizzazione e rilancio creativo delle due città alte e della loro ricettività diffusa; fruibilità totale del patrimonio montano e progettazione turistica e culturale 365 giorni l'anno; design e rifunzionalizzazione artistica degli spazi pubblici centrali e periferici in chiave di decoro urbano e di promozione del bello; messa a disposizione e sburocratizzazione del grande patrimonio immobiliare della nuova Città che andrà censito e concesso nelle regole a giovani e mondo scolastico ed universitario. Sono, queste - prosegue - tutte strade ed al tempo stesso leve strategiche di una precisa idea di sviluppo, diversa da quella che abbiamo vissuto ed interpretato, ciascuno di noi, fino ad oggi. È, questa, l'inversione di tendenza che, facendo sicuramente tesoro delle migliori esperienze ereditate, riusciremo ad iniettare con orgoglio di appartenenza in quanti, e siamo la maggioranza, hanno deciso che restare qui per vivere e lavorare, per se stessi e per i propri figli, non è - ha concluso Promenzio - una condanna o una iattura ma una fortuna ed una opportunità da condividere col resto del mondo.