Di Maio a Cosenza: “E' la corruzione la vera emergenza nazionale. Zingaretti doveva espellere Oliverio dal Pd”

di maio cosenza"La corruzione è la vera grande emergenza del Paese. Si combatte sì con le leggi ma anche con l'atteggiamento delle istituzioni. In questa Regione Zingaretti doveva espellere dal partito il presidente di Regione dopo la prima inchiesta". Lo ha detto il capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio, nel comizio tenutosi a Cosenza, in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio.
"Qualcuno dice che siamo troppo rigidi sulla corruzione. La legge anticorruzione – prosegue il vicepremier e ministro del Lavoro - l'abbiamo fatta a dicembre, qualche settimana fa abbiamo approvato la legge sul voto di scambio politico mafioso... ma non abbiamo finito, dobbiamo fare la legge sul conflitto di interessi, quella sulle lobby. Dispiace ci siano tensioni nel governo, ma uno che fa un governo con il Movimento 5 Stelle e ha un sottosegretario indagato per corruzione, non può aspettarsi altro che il M5S chieda di metterlo fuori", ha proseguito il capo politico dei cinquestelle.

"Sono gli ultimi giorni di una campagna elettorale importante, nella quale - ha continuato Di Maio - stiamo cercando di spiegare ai cittadini questo: abbiamo fatto dei provvedimenti importanti finora, ma quella era solo una prima fase. In questa regione ci sono pensionati con Quota 100, c'è chi ha preso il reddito di cittadinanza. Anche in questa regione ci sono persone che avevano un contratto precario e ora ce l'hanno a tempo indeterminato grazie al decreto Dignità; ma c'è ancora tanta da fare al governo e in Europa. A giugno sono pronti 2 miliardi per il fondo per l'innovazione. Abbiamo tagliato i privilegi della politica. Nella prima settimana di agosto, invece, sarà legge il taglio del numero dei parlamentari".

Il vicepresidente del Consiglio e leader del Movimento cinque stelle ha parlato poi di una ipotesi di "Silvio Berlusconi ministro della Giustizia", affermando che "non c'e' niente da ridere": "Domenica questi aspettano il risultato Europee per tornare. Avete sentito Giorgetti che dice cosi' non si puo' andare avanti?". Di Maio ha quindi sostenuto che "c'è una parte della Lega nostalgica dell'alleanza con Forza Italia. Qualcuno - prosegue Di Maio - mi ferma per strada e mi dice non litigate. Io rispondo 'Quanno ce vo, ce vo!!' Mi vedrete sempre alzare la voce nel governo quando qualcosa non va bene. Ci sono due piani: quello dei numeri, e i numeri in Parlamento ce li abbiamo noi... ma poi c'è il piano delle parole. I fischi al Papa... e denuncio i magistrati, denuncio l'Onu... queste cose non le posso accettare".

"Se riparte la Calabria, riparte l'Italia. Se vinciamo come Stato qui, vinciamo in tutta Italia". Con queste parole e sulle note di Born to run di Bruce Springsteen, Di Maio ha concluso il suo intervento sul palco di Cosenza.

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Fuori dal teatro, intanto, un centinaio di tirocinanti Csa del Dipartimento nazionale precari e politiche del lavoro ed un gruppo di precari ex Lsu-Lpu hanno manifestato esponendo uno striscione con scritto "Seimila tirocinanti calabresi vogliamo sapere che fine facciamo". La richiesta che hanno avanzato e' quella di incontrare il ministro per fare presente la loro situazione che persiste da tempo e "si interrompera' a breve, perche' - hanno riferito - sono in scadenza i tirocini".