Coronavirus, l’associazione ‘Senza Nodi’: “Sanità lametina non è pronta a fronteggiare eventuale nuova ondata”

L'associazione 'Senza Nodi' chiede ai cittadini di prepararsi ad un'azione civile molto forte, perché venga riconosciuto il diritto alla cura delle popolazioni del lametino: "Bisogna agire, con l'arrivo dell'estate, nonostante il Coronavirus, se la politica va in vacanza le malattie e le urgenze sanitarie no! Cara presidente Santelli, caro sindaco Mascaro e cari sindaci del comprensorio, cosa avete intenzione di fare per la sanità nel lametino?", chiede Nadia Donato, presidente dell'associazione.

"L'appello è quello di smetterla di scaricare responsabilità, anche sulla terna commissariale che fa ciò che può, ma di agire perché la popolazione ha bisogno di voi. Se c'è qualche politico su questo territorio si faccia portavoce con la Regione e con il Governo, quest'ultimo in materia di Sanità ha completamente dimenticato la Calabria. L'articolo apparso sulla stampa, riguardante la drammatica situazione esistente al pronto soccorso dell'ospedale lametino, è un quadro desolante di come si sta trattando un territorio, di quale grave mancanza vi state macchiando nei confronti di chi è malato e delle famiglie".

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"Ci piacciono tutte le iniziative promozionali a favore della nostra regione, perché siamo orgogliosi di essere calabresi, ma siamo stanchi di non avere il diritto alla cura. Come è possibile accettare, senza vergognarsi, il pensiero – prosegue la presidente di 'Senza Nodi' - che un pronto soccorso che serve quasi 200mila abitanti vada avanti in estate con due medici ed un infermiere. E siamo in periodo di Covid-19 e si paventa una nuova ondata in ottobre, ma vi rendete conto che la gente rischia la vita per mancata assistenza e non solo per il virus? I sindaci del territorio si facciano portatori di questa emergenza. I sindaci sono il faro delle comunità e di esse sono il riferimento, spesso operano con grande sacrificio, ma come possono ignorare ancora questa emergenza sanitaria che nega un diritto fondamentale ai propri concittadini? Sindaci, abbiate ancora più coraggio di quanto ne avete dimostrato durante il lockdown e se necessario scendete in piazza, unitevi in una protesta che sia straordinaria. Molto più di quanto è stato fatto in passato, fate parlare di voi per lo sdegno che provate davanti a questa situazione.

Non ci crede nessuno al fatto che non potete fare niente, anche le associazioni non hanno titolo e mezzi per fare battaglie, eppure tentano di farsi sentire in ogni modo. Non propinateci le promesse della Regione e del Genera-le, tanto hanno entrambi dimostrato ampiamente che dei cittadini e della loro salute non si preoccupano. Se così non fosse non avremmo situazioni come quelle che descrive la stampa e viviamo sulla nostra pelle.

Ai medici che lavorano all'interno della struttura chiediamo con forza di non cedere allo sconforto, ma quando possono devono loro stessi denunciare situazione che hanno dell'incredibile.

Ognuno – conclude Donato - per la propria responsabilità deve rispondere alla popolazione spiegando le ragioni per le quali il diritto alla cura viene quotidianamente negato, senza che nessuno mai risponda di questa situazione così grave. È ora che, anche chi si manifesta paladino di una lotta per la Sanità, smetta di fare su e giù dalla cittadella regionale fotografando incontri di assoluta inutilità illudendo la popolazione di interventi mai effettuati. Basta con queste passerelle e lottate con civiltà senza abbassare la testa per una fotografia col 'personaggio' o un trafiletto della stampa".