"Quinta Bolgia", prosciolto anche secondo indagato

Oltre alla posizione dell'ex deputato Giuseppe Galati, archiviata dal Gip su richiesta del pm, nell'ambito dell'inchiesta "Quinta Bolgia" condotta dalla Dda di Catanzaro è stato prosciolto, sempre su richiesta del pubblico ministero, anche Pasquale Reillo, arrestato nel novembre del 2018 perché partecipe, secondo gli inquirenti, all'organizzazione criminale con il compito di gestire, per conto del gruppo Rocca di cui era dipendente di fatto, il controllo nell'ospedale al fine di procacciare, intimidendo i dipendenti Asp, funerali a vantaggio della sua azienda. Azienda che i pm ritengono riconducibile alla famiglia di 'ndrangheta Cannizzaro-Daponte-Gagliardi, a sua volta alleata della 'ndrina Iannazzo. Riello aveva già ottenuto la scarcerazione su decisione del Tribunale del Riesame, anche se, affermano i legali, "aveva sofferto ben sedici giorni di carcere".

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Ora, aggiungono, "il pm ha fatto proprie le argomentazioni del Tribunale del Riesame che aveva sin da subito evidenziato come nessuna condotta del Reillo potesse essere qualificata quale consapevole contributo alla realizzazione del disegno criminoso della consorteria mediante l'imposizione dei servizi resi dall'impresa facendo ricorso a violenza o minaccia". Inoltre, i legali hanno anche evidenziato come nessuno dei collaboratori di giustizia avesse mai parlato di Riello, "persona incensurata e lontano da qualunque tematica di criminalità" di cui ora "è stata accertata la piena innocenza".