D'Alema a Catanzaro: "Voto di domenica non è su Governo, ma può indicare direzione di marcia. Oliverio? Contro di lui accuse infondate"

dalema500"Il voto di domenica non e' sul governo nazionale, pero' puo' anche indicare una direzione di marcia". Lo ha detto l'ex premier Massimo D'Alema, parlando con i giornalisti, a Catanzaro, a margine di un'iniziativa elettorale di Articolo 1. "Le Europee - ha osservato D'Alema - sono elezioni importanti innanzitutto per l'Europa. Se guardo alla realta' mondiale, allo scontro tra Stati Uniti e Cina, il mondo e' dominato da grandi tensioni e dal peso di grandi potenze. Solo un'Europa unita puo' effettivamente difendere i propri interessi e contribuire alla pace mondiale. Vogliamo un'Europa unita, un'Europa rinnovata: e' questo l'obiettivo per il quale innanzitutto chiediamo il voto degli italiani. Poi - ha aggiunto l'ex premier - e' importante naturalmente che in Italia si manifesti un'opposizione piu' forte e una possibile alternativa a un governo che e' effettivamente un disastro, al di la' di ogni previsione negativa, un governo completamente paralizzato dai litigi, incapace di rispettare i suoi impegni e di promuovere lo sviluppo del Paese. In questa situazione e' importante che ci sia un'opposizione piu' forte, non fosse altro perche' questo li spinge a governare meglio. Credo che i cittadini debbano dare il segnale, nel loro interesse".

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Secondo D'Alema, tra Lega e M5S "la tensione e' enfatizzata per ragioni elettorali, ma e' anche vero che sono due forze difficilmente compatibili, probabilmente il governo tirera' avanti ma purtroppo credo che non combinera' granche' per l'Italia. E' quindi molto importante che si cominci a costruire un'alternativa. Il voto di domenica - ha concluso D'Alema - non e' sul governo nazionale, pero' puo' anche indicare una direzione di marcia". 

"Penso che per la Calabria debbano davvero decidere i calabresi".

Rispondendo a una domanda sulla possibile ricandidatura del governatore Mario Oliverio alla presidenza della Regione, D'Alema ha osservato: "Non ho nessuna difficolta' a esprimere la mia stima e la mia amicizia personale verso il presidente Mario Oliverio, che conosco da tanti anni, ed e' stato anche oggetto di accuse che io ritengo infondate. Ha ottenuto parzialmente soddisfazione da parte della Corte di Cassazione, gli sono vicino umanamente e solidale, ma - ha spiegato l'ex premier - non spetta a me decidere chi deve fare il presidente della Regione Calabria".

Sul Pd: "Zingaretti si muove nella direzione giusta, spero che il risultato elettorale lo incoraggi".

"Sono profondamente convinto - ha sostenuto D'Alema - che il centrosinistra ritrovera' la sua forza se tornera' a essere capace di rappresentare i cittadini piu' deboli, il mondo del lavoro, il Mezzogiorno. Il ruolo della sinistra e' combattere l'ingiustizia e la diseguaglianza, dare speranza alle persone, soprattutto alle persone che hanno di meno. In questi anni - ha rilevato l'ex premier - la sinistra ha un po' lasciato da parte questo suo ruolo, e il risultato e' stato il voto populista del 4 marzo. Quindi, bisogna recuperare questa capacita' di rappresentare le persone piu' deboli, quelle che vivono del proprio lavoro, perche' questo e' il compito della sinistra".

Secondo D'Alema, il segretario del Pd Nicola Zingaretti "ha avuto due meriti importanti: il primo e' aver cambiato strada rispetto al Pd di prima, il secondo e' avere voluto la ripresa di un'unita' a sinistra. E infatti questa lista e' il frutto di una scelta unitaria, che noi abbiamo accettato e sostenuto". L'ex premier ha poi osservato: "Il Pd da solo non avra', secondo me, la maggioranza ma puo' tornare a essere la forza fondamentale di un centrosinistra che torna ad unirsi. L'errore degli ultimi anni e' stata la pretesa di autosufficienza da parte del Pd, che si e' conclusa con una disastrosa sconfitta. Quindi, ricostruire il centrosinistra, di cui certo il Pd e' la forza fondamentale, ma non esclusiva: guai, in Italia - ha concluso D'Alema - non c'e' nessuno che possa comandare da solo, bisogna comunque costruire delle alleanze, e questa e' la prospettiva necessaria anche per il Pd". "Se ci si affida alla Lega Nord non ci sono speranze per il Mezzogiorno".

"Quando ci furono i governi dell'Ulivo - ha spiegato D'Alema - introducemmo il credito di imposta per gli imprenditori che assumevano nel Mezzogiorno, il prestito d'onore per i giovani del Mezzogiorno che che volevano avviare un'attivita' imprenditoriale, facemmo i Patti territoriali, promuovemmo lo sviluppo della portualita' del Mezzogiorno, e su questo ricordo Gioia Tauro a quell'epoca. In quegli anni, il Mezzogiorno crebbe piu' della media nazionale: quindi, si puo' fare una politica per il Mezzogiorno, ci vuole una classe dirigente meridionalista. Certo, se ci si affida alla Lega Nord - ha concluso D'Alema - non ci sono speranze".

(AGI)