Reggina: ma è così difficile richiamare Cevoli?

taibicevolidi Paolo Ficara - Una svolta in negativo. Se è vero che al momento la Reggina, senza penalizzazione, sarebbe quinta in classifica, è anche vero che si registrano peggioramenti sotto ogni aspetto dopo l'avvicendamento in panchina. Massimo Drago era stato assunto con tre prerogative, assieme al suo staff fino a giugno 2020: arrivare ai playoff; provare a vincerli; male che vada, condurre la squadra ad un campionato di vertice nella stagione successiva. Poi c'era anche il bel gioco, come opzione. A distanza di un mese, non intravediamo niente di tutto ciò.

Ma cosa aspetta il direttore sportivo a richiamare (o a far richiamare) l'allenatore di prima?

Se per la società è una questione di orgoglio, cioè riconoscere l'errore di aver sbertucciato Roberto Cevoli prima, durante e dopo il derby col Catanzaro, può starci. Ma l'orgoglio non deve coincidere con l'autolesionismo. Il Presidente Gallo sottolinea spesso come il marchio, il pullman, gli incontri con gli sponsor e l'invito al Credito Sportivo siano tutte mosse "per il bene della Reggina".

Adesso, il bene della Reggina non può essere l'incaponimento su un allenatore, ossia Massimo Drago, che rischia di non centrare nemmeno l'obiettivo minimo. Un mancato ingresso ai playoff porterebbe ad una drastica perdita d'entusiasmo e di fiducia nell'operato di una società fin qui da 10. Quando non si batte la Paganese, esultando per non aver perso contro una squadra destinata alla Serie D fin dall'inizio della stagione, significa che non c'è neanche la necessaria autostima, oltre ad organizzazione di gioco e condizione fisica, per portare a casa dei risultati positivi nelle sei partite rimanenti.

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In tutto ciò, occorre ricordare come le scelte tecniche siano state demandate al ds Massimo Taibi. Il quale non ci sembra si sia opposto ad un esonero, quello di Roberto Cevoli, criticato da ogni angolo d'Italia. Il quale dovrebbe rispondere di una campagna acquisti in cui si è puntato più sulle figurine che su un concetto di squadra. Le scelte riguardanti il comparto difensivo sono nel mirino da settimane. Ma se spostiamo il focus sul centrocampo, sta deludendo anche quel De Falco chiamato a dare più qualità rispetto a Petermann.

Non comprendevamo i motivi di quell'esonero. Altrettanto dicasi, se adesso si insisterà su Drago. A maggior ragione, non possono sussistere ragioni di alcuna natura per non richiamare un allenatore per il quale parlano i numeri. Rivolgersi ad un terzo trainer, in caso di nuovo avvicendamento, sarebbe un ennesimo spreco di denaro senza la possibilità di cavare un ragno dal buco. Cevoli non è Trapattoni, ma è l'unico che ha una conoscenza più che sufficiente dell'organico.

Dato che Taibi ha ammesso che Cevoli aveva rischiato il posto anche prima dell'insediamento di Gallo, con tanto di telefonate che sarebbero partite verso un altro allenatore durante la gara col Rieti, ci si chiede quali pensieri lo abbiano attraversato oggi nel vedere inoperoso il portiere della Paganese. Esistono frizioni extratecniche col precedente allenatore? Gelosie? Forse il gruppo dava più retta all'uno che all'altro? A pensar male si fa peccato. Spesso ci si azzecca. Il bene della Reggina, ribadiamo, suggerirebbe di appianare.

Correttezza imporrebbe al direttore Taibi, anche un minuto dopo l'eventuale telefonata a Cevoli, di rimettere il proprio mandato triennale nelle mani di Gallo ed Iiriti.