Reggina, intervento da cartellino rosso di Falcomatà: "Si apra concertazione sul Sant'Agata"

falcomatareggina 500Chuck Norris e Batman difendono i buoni. O, nel dubbio, si schierano dalla parte della legge. Almeno per il momento, Giuseppe Falcomatà non trova posto nel partito degli eroi. Il primo cittadino ha emesso una nota sulla vicenda Sant'Agata, chiedendo di fatto la carità per la Urbs Reggina e parlando di storia e di valori. Dedicheremo un articolo a parte su tali capitoli. Intanto ci stupisce un tale intervento stampa a poche ore da un incontro positivo (o apparentemente tale, ci viene da pensare) tra la Urbs e la Asd Magna Grecia, proprio per dirimere la vicenda sui campi d'allenamento. Di seguito, la nota del sindaco:

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«Apprendo da notizie riportate dalla stampa locale della prossima uscita della Reggina dal Centro Sportivo Sant'Agata. Mi corre l'obbligo, anche in qualità di Sindaco metropolitano, di ribadire ancora una volta, come ho già avuto modo di fare pubblicamente ed ufficialmente, l'enorme valenza sociale che nella storia la squadra di calcio della città di Reggio ha rivestito per intero territorio metropolitano e quanto in essa si sia riversato il senso identitario della comunità, ben al di là dell'aspetto strettamente sportivo. Ritengo che questi aspetti non possano passare in secondo piano, ancor più in una vicenda articolata come quella che si è venuta a creare attorno alla gestione del Centro Sportivo che storicamente ha rappresentato la casa dei compagine sportiva più rappresentativa della città». E' quanto dichiara in una nota il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà intervenendo sulla vicenda relativa alla gestione del Centro Sportivo Sant'Agata.

«D'altronde – ha aggiunto il sindaco - la piena coincidenza identitaria tra Reggina e Centro Sportivo Sant'Agata ha da sempre rappresentato il simbolo di un territorio che, attraverso lo sport, vuole guardare al futuro, con un occhio attento alla formazione dei giovani e, al tempo stesso, la piena sinergia tra iniziativa privata al servizio della collettività ed Ente pubblico, nel caso specifico la Città Metropolitana, titolare del diritto di concessione del Centro Sportivo. E non posso che rilevare che l'uscita del club amaranto dal Centro Sportivo S.Agata mi preoccupa ulteriormente alla luce del fatto cha l'ultima manifestazione di interesse ha visto aggiudicataria una associazione dilettantistica che soggiace a normative diverse rispetto ad una società professionistica».

«Mi riesce difficile immaginare un colore diverso rispetto all'amaranto al centro sportivo – ha concluso il sindaco - e proprio per questo, nel pieno rispetto delle competenze e dei rispettivi ambiti istituzionali, ritengo che le parti coinvolte nella vicenda, debbano aprire una fase di concertazione, nel più breve tempo possibile, e trovare una soluzione condivisa, nel pieno rispetto delle normative e della valenza sociale che la storia sportiva della Reggina riveste per la città e per tante generazioni di tifosi. La Reggina è della Città e il suo ruolo sociale va tutelato».