Bonus vacanze, l'Unione Consumatori Calabria denuncia: "Spesso è una truffa"

Superato il milione di bonus vacanze erogato, oltre 140 mila già spesi in alberghi, bed & breakfast e campeggi, sono i dati trionfalistici diffusi dal Ministero del Turismo. Ma il rovescio della medaglia (stando alle numerose segnalazioni pervenute all'Unione Nazionale Consumatori Calabria), secondo quanto denuncia l'Avv. Saverio Cuoco, presidente regionale dell'associazione, consiste nelle numerose truffe messe in atto da diverse strutture alberghiere e villaggi turistici, che pur accettando il bonus-vacanze, hanno aumentato a dismisura i costi dei soggiorni, vanificando l'incentivo ministeriale. L'agevolazione offre un contributo che può arrivare fino 500 euro da utilizzare per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed & breakfast in Italia, col precipuo scopo di incentivare il settore turistico e sostenere le famiglie in difficoltà. Il bonus vacanze 2020 si rivolge ai nuclei familiari con un reddito ISEE non superiore a 40mila euro ed è destinato al pagamento di servizi offerti in Italia da imprese turistico-ricettive, agriturismi e bed&breakfast e spetta nella misura massima di 500 euro, per una famiglia di tre o più persone, di 300 euro per una famiglia di due persone e di 150 euro per un nucleo di una persona. Il bonus vacanze è in vigore dal 1° luglio, e dopo nemmeno un mese dalla data di partenza già iniziano i problemi e i tentativi di aggirare la legalità. Nato come opportunità destinata alle famiglie con Isee fino a 40.000 euro, come sostegno per qualche giorno di vacanza, e allo stesso tempo come incentivo al turismo presso strutture ricettive in Italia, fa registrare numerose segnalazioni di comportamenti scorretti. Pur riconoscendo le difficoltà del settore turistico, prosegue l'Avv. Saverio Cuoco, riteniamo che sia inaccettabile approfittare così delle famiglie e dei turisti che utilizzano il bonus. La misura è stata pensata dal governo per permettere a coloro che sono in difficoltà di potersi godere qualche giorno di vacanza e di svago.

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Le strutture non sono obbligate ad accettare il bonus vacanze, ma non è corretto però che quelle che decidono di farlo adottino questo tipo di comportamento. Molte segnalazioni sono giunte all'Unione Nazionale Consumatori Calabria da strutture turistiche dislocate nelle cinque province della regione Calabria (in prevalenza cosentina), che hanno come oggetto il prezzo rialzato da parte delle strutture, che una volta appurato che l'utente vuole usare il bonus, rimodulano il preventivo al rialzo, senza contare che in linea generale, i prezzi sono anche aumentati rispetto allo scorso anno, a causa della pandemia e dei costi per la continua e necessaria sanificazione degli ambienti. Molte strutture turistiche applicano il bonus vacanze alle nuove prenotazioni e non a quelle effettuate nei mesi scorsi, altre impongono un minimo di spesa complessiva o un determinato numero di giorni, altre ancora fanno lievitare i prezzi mutando repentinamente le tariffe e così via. Ovviamente non tutte le strutture agiscono in tal senso, ma stando alle lamentele ricevute, parecchie di esse, con il loro comportamento scoraggiano i turisti a ritornare in Calabria, rischiando anche di avere delle pessime recensioni. Ricordiamo che Il bonus vacanza spetta anche a coloro che hanno prenotato la vacanza a gennaio, febbraio 2020, la normativa non fa riferimento alla prenotazione, né rispetto al numero di nuclei familiari né rispetto alla data di prenotazione, precedente o meno all'entrata in vigore della legge. Quello che conta temporalmente è il periodo in cui si utilizza il bonus, dal 1° luglio al 31 dicembre 2020, e la fattura, ossia il fatto che il totale del corrispettivo deve essere documentato da fattura elettronica nella quale deve essere indicato il codice fiscale del soggetto che intende fruire del credito. L'Unione Nazionale Consumatori ha presentato un esposto all'Antitrust a seguito delle numerose segnalazioni di consumatori impossibilitati ad utilizzare il bonus vacanze per via dell'imposizione di vari ostacoli per la sua fruizione, posti da diverse strutture ricettive sparse sul territorio regionale, che ripetiamo sono libere di non accettarlo, ma non di porre in essere delle vere speculazioni messe in atto in danno dei consumatori. L'Unc ha chiesto all'Antitrust di accertare se queste pratiche commerciali configurano violazioni del Codice del Consumo, in quanto idonee a limitare la libertà di scelta dei consumatori attraverso l'imposizione di ostacoli al legittimo utilizzo di un beneficio direttamente previsto dalla legge ed invita a segnalare comportamenti scorretti da parte di strutture turistiche alberghiere all'associazione, contattando il numero telefonico 0965/24793 o collegandosi al sito internet www.uniconsum.it