Ergastolo ostativo, Di Maio: “Nessun beneficio per i mafiosi, non condividiamo decisione della Corte di Strasburgo”

dimaio14mag"Oggi la Corte Di Strasburgo ci dice che l'ergastolo ostativo viola i diritti umani e che dovremmo riformarla. Ma stiamo scherzando? Se vai a braccetto con la mafia, se distruggi la vita di intere famiglie e persone innocenti, ti fai il carcere secondo certe regole. Nessun beneficio penitenziario, nessuna liberta' condizionata. Paghi, punto". Cosi' su Facebook il ministro degli esteri e capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, in merito alla decisione della Corte di Strasburgo che ha stabilito che l'Italia deve riformare la legge sull'ergastolo ostativo, che impedisce al condannato per determinati gravi reati di usufruire di benefici sulla pena se non collabora con la giustizia (leggi qui).

--banner--

"Io da italiano, nato in una terra stupenda ma spesso ostaggio di mafie e criminalità, penso – continua il ministro degli Esteri - che ognuno può e deve poter essere artefice del proprio destino. Sei tu che scegli, nessun altro. Puoi scegliere di essere una brava persona, di rispettare la legge. Oppure puoi scegliere di fare il contrario, di delinquere, di uccidere e in quel caso paghi, senza sconti. L'ergastolo ostativo, una delle tante intuizioni del magistrato Giovanni Falcone e in Italia, è una misura fondamentale nel sistema di contrasto alle organizzazioni criminali.

"Qui in Italia – scrive Di Maio - abbiamo visto i corpi senza vita, abbiamo sentito esplodere le bombe, abbiamo ricevuto minacce e ancora oggi ci sono centinaia di imprenditori onesti che ne ricevono. Qui in Italia piangiamo ancora i nostri eroi, le nostre vittime, e ora dovremmo pensare a tutelare i diritti dei loro carnefici? I diritti di chi ha sciolto i bambini nell'acido? Non esiste. Il MoVimento 5 Stelle – conclude il ministro degli Esteri - non condivide in alcun modo la decisione presa dalla Corte. La storia del nostro Paese ci ha lasciato in eredità troppo sangue e dolore. Noi non ci giriamo dall'altra parte".