"Lavoratori forestali: verso un contratto capestro". Il consigliere regionale Gallo evidenzia le criticità dell'intesa precontrattuale

Un contratto che non convince, quello in fase di definizione per gli oltre 5.000 lavoratori del settore idraulico forestale e agrario.

A sollevare dubbi, il consigliere regionale Gianluca Gallo. «A fine Luglio, in coda ad una lunga trattativa coordinata dall'Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale – dice il capogruppo della Cdl – si è giunti alla sottoscrizione di una preintesa che dovrebbe portare, nelle prossime settimane, al rinnovo di un contratto scaduto nel 2011, dunque urgente e necessario se sol si considera che in questo lasso di tempo i salari degli addetti del comparto hanno subito una contrazione del potere d'acquisto pari all'8,5%, come certificato dall'Istat». Molte, però, le ombre. «A quanto risulta – sottolinea Gallo – al tavolo del confronto non sono state convocate tutte le sigle sindacali rappresentative. In particolare, per ragioni al momento poco chiare, sarebbe stata esclusa l'Ugl: al riguardo, chiarimenti si rendono necessari. Non dovessero arrivarne di convincenti ed in tempi rapidi, sarà mia cura presentare un'interpellanza per sollecitare il governo regionale, direttamente coinvolto nella vicenda attraverso l'Ufficio di Gabinetto, a fornire spiegazioni ed a correggere la rotta». Ma a destare perplessità anche altri dati. «Da un'analisi del testo licenziato – prosegue l'esponente della Cdl – risultano evidenti anomalie, anche sotto il profilo del trattamento economico. Ad esempio: per garantire il potere d'acquisto, l'aumento lordo mensile avrebbe dovuto essere pari a 110 euro. Ci si è invece fermati molto lontano, a 40 euro. Come se non bastasse, per 8 anni di vacanza contrattuale si prevede l'erogazione di una tantum di 735 euro, per come di tutta evidenza insufficiente a garantire il recupero almeno parziale di quanto perduto. C'è poi l'aumento dell'indennità mensa: ben 15 centesimi». Non mancano poi alcune norme secondo Gallo bisognose di approfondimento: «Si prevede che attraverso un protocollo d'intesa con le sole sigle sindacali sottoscrittrici dell'intesa l'ente datoriale, dunque la Regione, possa procedere non solo a cambi di livello, ma addirittura a nuove assunzioni. Rischiano, in sostanza, di riproporsi copioni già visti per altri enti strumentali regionali ed oggetto di contestazioni, anche in sede giudiziaria: le regole per i passaggi di livello o addirittura per nuove assunzioni non possono essere stabilite da protocolli con le organizzazioni sindacali, ma sono regolamentate dalle normative del pubblico impiego, senza possibilità di deroga. Sul piano prettamente politico, poi, sarebbe inopportuno e grave far coincidere l'indiscutibile bisogno di nuove assunzioni con il periodo elettorale, alimentando il sospetto che attraverso procedure semplificate e di dubbia legittimità si vogliano sostenere corse elettorali».

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Conclude Gallo: «Senza alcun intento polemico, e con spirito di collaborazione, chiediamo che si apra una finestra di chiarezza sulla vicenda, nell'interesse di migliaia di lavoratori e dei calabresi».