Sanità, Uil Fpl: "Cotticelli convochi tavolo di confronto"

"Da oltre un mese si è insediato in Calabria il nuovo Commissario per il Piano di Rientro, il Generale Saverio Cotticelli, a cui è stata affidata, da parte del Governo, una missione molto difficile da compiere, in particolare per i primi due obbiettivi prioritari: riorganizzazione Rete Ospedaliera, e riorganizzazione della Rete per l'Emergenza Urgenza. Questi due temi, sono sicuramente molto sentiti dalla popolazione Calabrese, visto che rappresentano i settori deputati a salvare la vita a tutti coloro che si rivolgono ai nostri Ospedali o che vengono soccorsi dai nostri servizi per l'Emergenza". E' quanto è possibile leggere nella nota della Uil Fpl.

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"Alla domanda cosa dovrà affrontare il Commissario e quali gli ostacoli, ci viene in risposta un buon esempio, ovvero, è di oggi la notizia che l'ottimo Direttore Sanitario dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza, è pesantemente intervenuto sulla questione del Pronto Soccorso dell'Annunziata, assediato da pazienti provenienti da tutta la Provincia che nel loro percorso passano prima dagli Spoke del territorio e fatalmente si ritrovano su una barella (quando disponibile) nel nosocomio bruzio. Bene ha fatto il Direttore De Paola a sollecitare il 118, affinché ricoverasse i pazienti in codice Giallo negli Spoke della Provincia.
Alla luce dei disservizi, oltre la rabbia e gli ampi dibattiti, non si riesce ad andare neanche di un passo oltre. Quali sono le azioni e i provvedimenti adottati a seguito dell'informazione shock e dello sdegno? Prassi contemporanea vuole che esaurito il tempo della notizia tutto ritorna ad uno stato di normalità e ciò che è stato venga rilegato nel dimenticatoio. Chi ha operato male continuerà a farlo e il degrado continuerà ad avanzare, fin quando un giorno qualche Messia, (se) giungerà a ricomporre i resti di una Sanità rasa al suolo.
Gli amabili resti di un rigoglioso passato della Sanità calabrese, anche se ormai sotto forma di reperti archeologici, di tanto in tanto riaffiorano e raccontano delle storie di eccellenza in ogni pietra o tegola rinvenuta; quando il criterio incontrava i bisogni, sia da parte dell'utenza, sia da parte dei dipendenti. Vi era una sintesi perfetta, il vuoto veniva colmato, l'esigenza soddisfatta, ai problemi spettava la mano della competenza. Un equilibrio perfetto. Poi il ritorno ad amare consapevolezze e l'irrompere, su tali gloriosi reperti, scorie che raccontano episodi come quelli recenti.
Dopo lo sfogo e giusto ritornare a svolgere il nostro ruolo che non è solo di denuncia, ma principalmente di analisi e proposte. Ci teniamo a far notare che dagli scarni comunicati - è una fortuna poterli conoscere - sembra non trasparire come obiettivi indicati, quello che a nostro parere rappresenta il primo problema della Sanità Calabrese, ci riferiamo all'enorme debito che la Calabria Accumula per la forte migrazione Sanitaria. Dalle notizie in nostro possesso sembrerebbe che si aggiri intorno al mezzo miliardo di euro, che tradotto in termini reali significa meno assunzioni e meno investimenti tecnologici per invertire la rotta di una Sanità che ormai naviga a vista.
La Uil Calabrese insiste su questo tema e numerosi sono gli interventi che la nostra Organizzazione nel corso degli anni ha sviluppato, perché siamo convinti che la Calabria abbia bisogno di progetti che sviluppino buona sanità e questi progetti non possono prescindere dalle risorse che necessariamente vanno trovate se si vuole abbattere la migrazione sanitaria. Esse vanno recuperate in tempi strettissimi, prima che il collasso diventi irreversibile. Da Calabresi orgogliosi possiamo tranquillamente affermare che una buona parte di esse, si possono recuperare dalle varie voci che rappresentano un peso importante nei capitoli di Bilancio per Beni e Servizi, quindi all'interno della spesa e delle risorse già autorizzate per la Calabria. Non è possibile che si continui ancora ad esternalizzare servizi di ogni genere, affidati alle aziende esterne che costano il doppio e producono poca qualità.
La Uil Calabrese ha le idee chiare sulla Sanità e si propone, chiamando il Commissario Cotticelli ad un confronto con i rappresentanti dei lavoratori, che a tutt'oggi non ha ritenuto di coinvolgere in questa prima fase del proprio lavoro. Riteniamo che questo sia dovuto alla necessità di capire e leggersi bene la carte ma ora i tempi sono maturi, anche alla luce delle notizie che ci arrivano da Locri, non si può tergiversare, i tempi sono ristretti, bisogna fare fronte comune di fronte ai problemi.
Problemi per i quali riteniamo, pur consapevoli delle gravi difficoltà, che possono essere superati, solo se le forze in campo si uniscono: per forze intendiamo tutti gli organi istituzionali, le parti sociali e non ultimo la Stampa, proprio per la funzione importante legata alla comunicazione.
Concludiamo sollecitando la struttura Commissariale ad attivare da subito un tavolo di confronto finalizzato alla risoluzione della crisi che investe la sanità in Calabria".