Milazzo (A testa Alta per la Calabria): “Doppia preferenza di genere? Necessario in politica dare alle donne maggiore visibilità”

"Da tanto tempo in Calabria la politica stenta ad aprirsi ad una vera democrazia, non riesce nemmeno a socchiudere le porte del Consiglio Regionale ad una proporzionata presenza femminile.

Eppure la X^ legislatura sembrava partita benissimo, proprio in occasione dell'8 marzo 2015, il governatore Mario OLIVERIO ha dichiarato "la Giornata Internazionale delle donne è l'occasione per ribadire le esigenze di un mondo, quello femminile, a cui per troppo tempo sono stati negati i giusti diritti di rappresentanza in tutti gli ambiti della società. Dal lavoro alla politica, la necessità di un intervento a favore della parità di genere si è ormai reso improcrastinabile. In tal senso, fin da subito, il Consiglio Regionale si adopererà affinchè questo gap in Calabria si vada colmando".

Stesse intenzioni sono state espresse pubblicamente più volte dal Presidente del Consiglio Regionale, Nicola IRTO.

Oggi non posso non ricordare che già nel 2010, Governatore Agazio LOIERO e Presidente del Consiglio Giuseppe BOVA, si cercò di segnare un passaggio importante per la democrazia calabrese e i diritti delle donne.

Con la presentazione di un emendamento, proposto dalla cons. Liliana FRASCA' per l'introduzione della doppia preferenza nella legge elettorale regionale di allora, si cercò di fare quel passo in avanti verso una maggiore partecipazione delle donne alla vita politica e istituzionale della Calabria.

Nulla di fatto, purtroppo, in Consiglio Regionale l'emendamento fu bocciato grazie ad un voto trasversale.

Nella successiva legislatura, Governatore Giuseppe SCOPELLITI e Presidente del Consiglio Francesco TALARICO, nell'anno 2014, su proposta dell'allora Commissione Regionale delle Pari Opportunità, con il coinvolgimento delle istituzioni, delle Organizzazioni Sindacali, dell'Associazionismo, della società civile e dei vari Comitati Pari Opportunità degli Ordini Professionali, furono ben settemila i calabresi che ritennero necessario avere una maggiore presenza femminile nelle istituzioni, convinti che per arrivare a ciò è necessario dare alle donne nuove possibilità di accesso alla politica regionale, ricorrendo a dei meccanismi necessari che possano garantire la rappresentanza politica, nel pieno rispetto del principio di uguaglianza di genere. A questa proposta di legge di iniziativa popolare che giace in Consiglio Regionale, che non è mai decaduta e non decade, perché per l'appunto è una proposta di iniziativa popolare, si è aggiunta in questa legislatura la proposta di legge presentata dall'on.le Flora SCULCO, approvata all'unanimità dalla prima Commissione già da tre anni, ma mai ancora calendarizzata.

Io sono fortemente convinta che la doppia preferenza di genere, tra l'altro facoltativa, sia un tema democratico, uno strumento fondamentale per realizzare la piena partecipazione e la reale attuazione della parità tra uomo e donna all'interno delle nostre istituzioni.

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La finalità della nuova regola elettorale è quello di ottenere un riequilibrio dei generi all'interno del Consiglio Regionale preso atto della storica sotto rappresentazione delle donne non dovuta certo a preclusioni formali che incidono sui requisiti di eleggibilità, ma a fattori culturali, economici e sociali.

Introdurre il sistema della doppia preferenza facoltativa che ogni elettore può esprimere per votare sia un uomo che una donna è una norma che ha una chiara funzione promozionale della democrazia paritaria.

La doppia preferenza è, infatti, validamente espressa solo se vengono indicati nel voto un uomo e una donna, altrimenti il secondo nome espresso sulla scheda, se dello stesso genere, è da considerarsi nullo.

Io ritengo che dare maggiore visibilità alle donne in politicaoggi è più che mai necessario per rilanciare i temi e la cultura dei diritti e della pari dignità delle donne, il ruolo strategico della loro valorizzazione ed inclusione sociale soprattutto nel mondo del lavoro e nei ruoli dirigenziali, per fondare quel nuovo modello sociale e culturale, inclusivo, meritocratico e solidale, senza il quale non si potrà uscire realmente dalla crisi di sistema e di valori che stiamo vivendo.

Le donne calabresi non chiedono le quote rosa, non chiedono nessuna riserva, ma al contrario chiedono una competizione elettorale vera e propria.

Se veramente crediamo che tutti i processi di modernità non possono prescindere dal punto di vista e dal contributo delle donne, allora riconosciamo alle donne la possibilità di concorrere veramente alla pari dei candidati di sesso maschile.

Non voglio assolutamente credere che gli uomini del Consiglio Regionale, l'istituzione Calabrese più importante, ancora oggi nel 2018, abbiano paura delle donne.

Non è possibile, sarebbe assurdo ed anche grottesco". Lo afferma Franca Milazzo, Commissaria Pari Opportunità Regione Calabria "A testa Alta per la Calabria".