Sergi (Liberi e Uguali): "Calabria deve uscire dal suo isolamento"

"Lo dico senza giri di parole: la Calabria deve uscire dal suo isolamento. E lo deve fare senza inseguire i sogni di opere faraoniche che ritornano in voga in campagna elettorale. La Calabria, la provincia di Reggio Calabria in particolare, deve recuperare questo gap avendo cura di rinnovare le arterie viarie esistenti ma, soprattutto, portando a compimento quelle infrastrutture che sono necessarie per ridurre la distanza con il resto del Paese e deve farlo senza trascurare l'esigenza di una mobilità sostenibile.

In questa sede non mi soffermerò nell'elencare il lungo elenco dei ritardi infrastrutturali del territorio provinciale. Questi sono sotto gli occhi di tutti, dall'aeroporto di Reggio Calabria che non decolla soffocato come è da un monopolio atavico, passando per la Statale 106 o la ferrovia jonica che sono ferme al bianco e nero.

Oggi voglio concentrarmi su quella che potrebbe essere la chiave di volta di un territorio tradito e abbandonato dalla politica. In questa regione siamo ancora all'approvazione del Piano dei trasporti regionali eppure c'è chi si vanta di aver portato la Calabria a una svolta.

Purtroppo, però, questi stessi attori sono rimasti inermi davanti allo scippo perpetrato ai danni di propri concittadini sui Fondi per le arre sottoutilizzate. Secondo un'inchiesta giornalista i fondi Fas sarebbero stati usati come un bancomat per favorire l'avanzamento di progetti destinati allo sviluppo delle regioni del Nord Italia.

All'appello mancherebbero 50 miliardi che se restituiti ai legittimi destinatari avrebbero potuto invertire alcune delle tendenze negative registrate, in questi ultimi anni, in materia di infrastrutturazione del nostro territorio.

Il Decreto Mezzogiorno, poi, prevede che il 34% della spesa ordinaria in conto capitale sia destinata alla realizzazione di opere nel Mezzogiorno d'Italia. Se questa clausola fosse stata applicata per l'Istat il Pil delle regioni meridionali avrebbe dimezzato la perdita fatta registrare in questi anni.

Due leggi, poi, prevedono uno strumento utilissimo per la ripartenza dello scalo aeroportuale reggino: quella continuità territoriale che, purtroppo, la politica ha deciso di non applicare al territorio.

Se queste tre opportunità fossero state trasformate in azioni reali in Calabria, nel suo lembo più estremo che è la provincia di Reggio Calabria, si sarebbe potuto realizzare l'efficientamento del sistema dei trasporti e, così facendo, rispettare il diritto alla mobilità dei cittadini calabresi e reggini in particolare.

Se la politica avesse fatto con correttezza il proprio mestiere avremmo potuto festeggiare il potenziamento dei trasporti pubblici urbani e pendolari su ferro e, allo stesso tempo, migliorare la qualità dell'aria.

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In Italia, però, c'è ancora chi crede che la realizzazione del Ponte sullo Stretto sia la panacea di tutti i mali di questa terra. E' una follia ed è ora che la gente se ne renda conto.

Noi di Liberi e Uguali lavoreremo in Parlamento per azzerare la distanza fra la Calabria ed il resto del Paese, per dare a ogni nostro concittadino la possibilità di veder rispettato il proprio diritto alla mobilità, per mitigare i problemi delle periferie e fare in modo che questa provincia non sia l'ultima e dimenticata periferia della nazione". Lo afferma in una nota Pietro Sergi, Candidato Liberi e Uguali al collegio uninominale per il Senato.